Come in altri settori, anche nella moda esistono dei “punti fermi”, dei classici intramontabili che resistono al tempo, grazie all’appeal esercitato e all’apprezzamento riscosso. Quali vere e proprie “sicurezze” che non devono mai mancare nel proprio guardaroba… o nella propria scarpiera.
Sì perché i “protagonisti” in questo caso sono gli anfibi da uomo – anche detti combat boots– una particolare tipologia di stivali che a dispetto di quanto potrebbe pensarsi è estremamente versatile, adattandosi così ai differenti contesti.
Perfetto mix di funzionalità e comfort, questi stivali dall’anima rock sono infatti indicati sia per la città che per una gita fuori porta, sia per una mise casual ed informale che per una più classica, a cui danno una “marcia” in più con la loro grinta.
Difficile, allora, non vederli contemplati tra le scelte stilistiche maschili, quale soluzione “ad hoc” per dare vita a tanti outfit diversi, a seconda dello specifico ambito in cui sfoggiarli.
Partiamo allora insieme alla scoperta degli anfibi da uomo, di questa calzatura “mitica”, che si adatta a ogni tipo di look. E che “attraversa” le varie stagioni senza perdere “smalto”.
Un passato militare… e non solo.
Con la suola carrarmato, e la tomaia resistente all’acqua – l’ideale in presenza di piogge e condizioni climatiche non propriamente favorevoli – gli anfibi hanno un passato tipicamente militare, configurandosi come la calzatura “tipo” dei soldati di qualunque ordine e grado.
Ma le loro “radici” affondano anche nel mondo delle subculture, in primis con gli skinheads in Gran Bretagna, quando, verso la fine degli anni Sessanta, divennero elemento costitutivo fondamentale di una vera e propria uniforme. E poi con i punk, indossati “in accompagnamento” a chiodi, pantaloni in pelle aderenti, tartan e creste colorate, quale espressione di ribellione e rivoluzione.
Da simbolo di appartenenza ad articolo fashion il “passaggio” non si fece attendere poi molto, segnando l’ingresso a pieno titolo degli anfibi nel mondo della moda, attraverso varie declinazioni e “contaminazioni” che ne hanno restituito un’immagine sempre contemporanea, nonostante gli avvicendamenti della moda stessa.
A partire dal Dr. Martens, il modello più “rappresentativo” – creato nel 1943 dal medico tedesco Klaus Maertens dopo un infortunio sulle Alpi Bavaresi – questi iconici scarponcini si sono infatti “imposti” sempre più, sino a conoscere un autentico boom nei primi anni del 2000, con diverse interpretazioni ad opera di diversi brand e una presenza tutt’altro che marginale sulle passerelle.
Oggi gli anfibi sono entrati a far parte del quotidiano, prestandosi ad essere utilizzati per più di una circostanza e profilandosi così come un vero e proprio “jolly” dalle tante “qualità”. Scopriamo allora quali proseguendo nella lettura.
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