Leonardo da Vinci e la sua scuola sono i protagonisti di una grande esposizione che prende il via oggi, lunedì 31 luglio 2023, ad Agrigento.
Preview per le autorità e la stampa alle ore 19.30 e successiva apertura al pubblico alle 20.30. Sarà eccezionalmente visibile anche la famosa “Vergine Cheramy”, una delle tre versioni della “Vergine delle Rocce”.
Leonardo da Vinci e la sua bottega
La mostra, dal titolo “La Bottega di Leonardo – la Vergine delle Rocce”, è allestita all’interno del sito parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, all’interno della Villa Aurea, e proseguirà sino al 31 dicembre. La Vergine Cheramy viene esposta per la prima volta in Sicilia. L’opera appartiene ad una collezione privata, che ne ha concesso il prestito per l’occasione. Il genio di Leonardo da Vinci continua a stupire, ed è noto che la sua arte e la sua bottega sono state fucina di talenti ed ispirazione per molti altri artisti, sia contemporanei che successivi. Esistono tuttora varie controversie circa l’attribuzione di alcune opere al solo Leonardo da Vinci, oppure anche alla partecipazione di suoi allievi.
La Vergine delle Rocce
Si tratta di uno dei più famosi dipinti di Leonardo Da Vinci, realizzato nella seconda metà del ‘400. Rappresenta un incontro tra Giovanni il Battista e Gesù, ancora bambini. Al centro, la Vergine Maria in atto di accarezzare e proteggere i due piccoli. Accanto, la figura di un angelo. La scena è ambientata all’interno di un paesaggio roccioso ma coperto da piante e muschi, vicino ad un dirupo, con un fiume sullo sfondo. Di tale dipinto esistono altre due versioni: una si trova a Parigi, al museo del Louvre, mentre l’altra è alla National Gallery di Londra, entrambe in modo permanente. Nel tempo, molte furono le interpretazioni date a quest’opera ed ai singoli elementi che la compongono.
La storia del dipinto
La Vergine delle Rocce ha una storia complessa e travagliata, che da sempre appassiona gli studiosi. La versione esposta al Louvre è del solo Leonardo, mentre pare che quella di Londra abbia contributi dei suoi allievi. Il dipinto era stato commissionato a Leonardo da Vinci da una confraternita di francescani, per una loro chiesa. Ma l’opera fu oggetto di notevoli dissidi tra l’artista ed i frati, sia per motivi economici sia per le modalità rappresentative. I frati francescani avevano richiesto un trittico, ispirato al soggetto dell’Immacolata Concezione. Leonardo invece cambiò in parte il soggetto, ispirandosi liberamente anche ai racconti dei vangeli apocrifi.
L’interpretazione del dipinto di Leonardo da Vinci
Certamente il soggetto ritratto da Leonardo è difficilmente riconoscibile in via immediata come da richiesta dei frati, ma nel tempo gli studiosi ne hanno approfondito il poliedrico significato. L’ambiente naturale, con fiori, piante ed il corso d’acqua, è coerente con l’interesse di Leonardo verso la natura. L’ambiente della montagna, ed in particolare di una grotta, starebbe a simboleggiare l’utero materno e sarebbe quindi un richiamo alla maternità ed al tema voluto dai frati. L’accordo tra i frati e Leonardo da Vinci non andò tuttavia a buon fine. Qualche anno più tardi, l’artista riprese la commissione e compose la versione londinese, che conteneva alcune differenze e fu accettata dai frati.
La mostra di Agrigento su Leonardo da Vinci
La mostra è a cura di Nicola Barbatelli e Vittorio Sgarbi, ed ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Sicilia e del Comune di Agrigento. Durante il periodo estivo è fruibile anche in notturna, offrendo in tal modo un’altra splendida occasione di abbinare un periodo di vacanza ad eventi culturali. Idealmente, la mostra su Leonardo da Vinci si pone all’interno di un percorso dedicato ad “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”, di cui costituisce l’evento inaugurale.