Conclude il periodo delle feste, portando via quell’atmosfera magica tipica solo di questo periodo dell’anno: la giornata del 6 gennaio 2024, l’Epifania, è oramai prossima, ed anche se il pensiero va ancora ai regali scartati pochi giorni fa, è difficile dire di non stare (già) pensando a quelli che si troveranno nella calza della Befana.
Regali diversi, certo, rappresentati da cioccolatini, caramelle, merendine e ghiottonerie varie, ma anche da cibi salati, per chi non ama particolarmente i sapori dolci. E chissà, qualcuno, sul fondo della calza, potrebbe anche trovare un dono “diverso”, qualcosa di più “personale”, come una promessa d’amore, un piccolo gioiello, un biglietto aereo se si vuole volare in alto con la fantasia…
Sì perché la calza della Befana non è solo un dono per i più piccoli, ma anche per gli adulti, che golosi o meno, non vogliono “sottrarsi” a quella che è una vera e propria tradizione, nonché l’ultimo giorno ufficiale dedicato ai festeggiamenti. Perché infatti farne a meno?
Tutti pronti allora per scegliere la calza “migliore” da regalare, quella che stupisca il destinatario di turno ed assicuri “l’effetto wow”.
Calza della Befana già “composta” oppure vuota e personalizzabile? Le due alternative disponibili.
Potrebbe sembrare “immediato” e semplice come acquisto, ma di fatto non lo è: scegliere la calza della Befana “giusta” richiede infatti di considerare sia i gusti di chi regala la calza stessa, sia – soprattutto – quelli di chi la riceve.
Ecco allora che la prima “operazione” da effettuare è quella relativa alla tipologia di prodotto verso cui indirizzarsi, optando – a seconda delle proprie propensioni in merito – verso una calza già “composta”, dunque piena, oppure vuota, e da riempire secondo il personale gradimento.
La prima soluzione rappresenta indubbiamente un risparmio di tempo, specie per chi è sempre in lotta con l’orologio, perché non prevede la ricerca del contenuto da selezionare. Pecca, però, di personalizzazione, in quanto non prevede alcuna “partecipazione” nella scelta di detto contenuto. E ciò spiega il motivo per il quale sarebbe da preferire l’acquisto di una calza della Befana vuota, da riempire autonomamente. Con dolci, cioccolatini e caramelle, oppure con tarallini, noccioline e merende salate, che rispecchiano i gusti di chi la riceverà.
Una calza vuota, tra l’altro – dettaglio non da poco – permetterà anche una personalizzazione nella scelta del colore o della fantasia, prediligendo, a seconda dei casi, una tinta unita se si ama maggiormente la tradizione, oppure decorazioni natalizie se si preferisce rimanere in tema con il periodo in corso. Come pure permetterà l’aggiunta del nome del destinatario, sia esso da ricamare oppure da incidere, o, ancora, di una foto significativa, legata, ad esempio, ad un momento particolare.
Anche il tessuto concorre alla scelta della calza della Befana. In primis viene in mente la lana, che morbida e calda, si utilizza largamente per realizzare questo tipo di prodotto sia a livello industriale che artigianale. Ma molto adoperati ed apprezzati sono anche materiali quali la iuta e il feltro, che si prestano a “ricevere” figure o dettagli decorativi. E per chi si sente molto “creativo”, una bella idea è quella di realizzare la calza da sé, in lana lavorata ai ferri oppure ricamata all’uncinetto.
La Befana: storia e tradizione di un “simbolo” ancora vivo ed attuale.
Se l’Epifania è una festività cristiana che si celebra 12 giorni dopo il Natale, presente in tutto il mondo, quella della Befana costituisce una tradizione tipicamente italiana, le cui radici affondano in tempi antecedenti all’epoca cristiana. Relativi ai riti propiziatori pagani connessi al solstizio d’inverno ed al raccolto dell’anno nuovo.