Lo scorso mercoledì 2 luglio, uno dei migliori portieri della storia, Gianluigi Buffon, ha dato l’addio al calcio giocato.
Il numero 1 azzurro però non lascerà completamente questo mondo, per lui è già pronto un posto in nazionale. Potrebbe essere lui a sostituire il compianto Gianluca Vialli come capo della delegazione al fianco del CT Roberto Mancini. A confermare le voci di un suo possibile approdo in azzurro, in una veste del tutto nuova, è stato il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
La nazionale italiana non sta attraversando un buon momento e per questo motivo, Gigi potrebbe far davvero comodo allo spogliatoio. Nessuno più di lui conosce l’ambiente. Le 176 presenze con la casacca azzurra accertano il primato di gettoni con la nazionale maggiore staccando Fabio Cannavaro a quota 136. Gianluigi Buffon, in maniera diversa da Gianluca Vialli, potrebbe ricoprire questo ruolo con altrettanto impegno e successo oltre che dare preziosissimi consigli al reparto portieri.
Buffon: anticipato di un anno il suo addio al calcio
Il portiere di Parma, Juventus e PSG ha rescisso il contratto con i ducali una stagione prima della scadenza del contratto. Aveva ricevuto anche offerte molto allettanti dallo sfrenato mercato arabo. Offerte prontamente e ripetutamente rispedite al mittente. on tutta probabilità avrebbe continuato a dirigere il reparto difensivo del Parma in caso di promozione in Serie A. Sogno infranto per mano del Cagliari di Ranieri nelle semifinali dei play off di Serie B. I sardi si sono infatti imposti per 3-2 durante il match d’andata e lo 0-0 del ritorno è bastato a conquistare la finale.
L’addio di Gigi Buffon al calcio non è passato inosservato. Le personalità di maggiore spicco dell’ambiente sportivo gli hanno dedicato un messaggio, un omaggio, a dimostrazione del valore umano e sportivo dell’ormai 45enne. Dalla BBC (Barzagli, Bonucci e Chiellini), ai compagni di nazionale come Ciro Immobile e Alessandro Costacurta e fino ai tecnici che hanno avuto la fortuna di allenarlo come Fabio Capello. Tutti uniti in un abbraccio collettivo per l’eroe di Berlino 2006. Buffon, tra l’altro, potrebbe ritrovare lo stesso Andrea Barzagli in nazionale. Il difensore andrebbe a sostituire Attilio Lombardo come assistente di Roberto Mancini.
I numeri del portierone
176 le presenze in nazionale, di cui detiene anche il primato. 80 quelle con la fascia da capitano al braccio, anche in questo caso è un record, superando di una sola presenza Fabio Cannavaro. Ha militato in azzurro dal 1997 al 2018( dal 1993 se si conta tutta la trafila a partire dagli U-16). Ha inoltre partecipato a 5 edizioni dei campionati mondiali di calcio (altro primato, in questo condiviso con Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Lothar Matthaus, Guillermo Ochoa, Rafael Marquez e Antonio Carbajal). Buffon detiene inoltre un altro importante record. Si colloca in prima posizione per numero di presenze in Serie A grazie alle 657 volte sceso in campo con le maglie del Parma e della Juventus. 10 presenze in più di Paolo Maldini.
19 le stagioni trascorse con i bianconeri, arricchiti dalla parentesi di un anno al PSG. Con la Juventus s afferma come miglior portiere al mondo condito con un secondo posto all’assegnazione del Pallone d’Oro del 2006. Buffon ha fatto la storia di questo club contribuendo in maniera netta alle vittorie Scudetto. Neanche Calciopoli è riuscito a bloccare la sua fede bianconera. Il portierone ha infatti preferito scendere in B con la Vecchia signora anziché trasferirsi nell’élite del calcio mondiale. Scelta che è stata molto apprezzata dai tifosi. Con la maglia della Juventus ha collezionato in totale 685 presenze. A queste si aggiungono le 265 con il Parma e le 25 con i francesi del PSG per un totale di 975 presenze con le maglie di club. Contando anche quelle in nazionale, Gianluigi Buffon è sceso in campo 1151 volte.
Ricordi indelebili: la parata su Zidane
Correva l’anno 2006, l’Italia giocava la Finale dei Mondiali di calcio in Germania, la Francia. Era il minuto 103 quando Buffon eseguì la sua parata più famosa, quella sul colpo di testa di Zinedine Zidane. Sul risultato di 1-1 e poco prima dell’espulsione del francese, il portierone si superò deviando in angolo un colpo di testa in solitaria del centrocampista avversario. Con un clamoroso colpo di reni, l’estremo difensore azzurro, riuscì a smanacciare con la mano di richiamo, un tiro che avrebbe potuto regalare la Coppa del Mondo ai Blues. La partita, come tutti sappiamo, terminò ai rigori e, complice l’errore di Trezeguet, l’Italia conquistò la sua quarta Coppa del Mondo.