Non bisogna stupirsi se lo si vede pure sulle unghie degli uomini, oltre che su quelle delle donne: lo smalto è infatti un modo per esprimere sé stessi e la propria personalità, come pure il proprio stile, in abbinamento alla mise che si indossa.
Un trend, questo, lanciato già da qualche anno da diverse celebrità dello spettacolo, sino a diventare una vera e propria moda. Che può essere seguita anche dai “comuni mortali”, se si apprezza il trend stesso. Magari in occasioni speciali, quando si desidera introdurre una nota diversa nell’abbigliamento, nonché nel quotidiano, optando per soluzioni meno “invasive” e di maggiore sobrietà, rappresentate da uno smalto trasparente che rende lucida l’unghia.
La nail art, allora, non è più solo prerogativa femminile, ma entra di diritto nella beauty routine dell’uomo attento alle proprie mani, vero e proprio “biglietto da visita” nella vita di tutti i giorni e dunque da tenere in considerazione e da “coccolare”. Certamente con trattamenti ad hoc in primis, ma anche con quel tocco finale sulle unghie, in nuance accese o delicate a seconda delle personali preferenze in merito.
L’uso dello smalto, tuttavia, è da ricercarsi in tempi ben precedenti a quelli attuali, come scopriremo proseguendo insieme nella lettura.
Dall’antichità ai giorni nostri, ecco la “storia” dello smalto.
Sebbene l’estensione dell’utilizzo dello smalto all’universo maschile si sia registrata negli ultimi e recenti anni, in realtà siamo dinanzi ad una tendenza dalle origini “lontane”. Già nell’antichità, infatti, venivano adoperati particolari pigmenti per colorare le unghie, quale simbolo del proprio potere o status sociale, come pure della propria ricchezza.
Oltre 3000 anni A.C., per turbare ed intimorire il nemico in battaglia, i guerrieri babilonesi usavano la polvere di stilbite, un minerale grigio, mentre gli Egizi si servivano di un tipo di henné rosso o bruno-rossastro, ed il colore adoperato denotava la posizione della persona all’interno della scala sociale, con una tonalità più scura per un grado maggiore. Anche per la dinastia Ming in Cina, lo smalto, realizzato servendosi di una miscela di albume d’uovo, cera d’api e coloranti vegetali, indicava la classe di appartenenza del singolo individuo, con la selezione di smalti rossi e neri per quella che era l’élite della società.
Facendo qualche “passo” in avanti, negli anni ’70 e ’80, l’uso dello smalto ha visto modificare la sua “ratio”, profilandosi come segno di anticonformismo da parte di alcuni artisti rock, e, negli anni ’80 e ‘90, come strumento di ribellione da parte di diverse sottoculture giovanili quali il punk e il goth. Che introducendo le unghie colorate come parte integrante del proprio stile, esprimevano la personale individualità e sfidavano ogni convenzione. Una sorta di “codice”, dunque, di “linguaggio” di cui si facevano portavoce e con cui contestavano il sistema.
Tutto ciò oggi fa parte oramai del passato, e parlare di smalto per uomo non fa più scalpore né sconvolge, grazie anche – e soprattutto – all’evoluzione che nel corso del tempo ha subito l’universo della bellezza e della cosmetica.
Personaggi dello spettacolo, sia stranieri che italiani, hanno poi sdoganato quella che è la tendenza di dipingere le unghie, anche durante il quotidiano, lanciandosi in alcuni casi nella produzione di smalti e dunque cimentandosi nel settore beauty in prima persona. E se l’uso dello smalto da parte degli artisti è – per così dire – “legittimo”, viene, cioè, “accettato” nell’immaginario collettivo, altrettanto deve esserlo per tutti quegli uomini che dipingendo le unghie intendono affermare la propria libertà e il proprio stile.
Un “accessorio” sempre più di moda.
È un modo per comunicare la propria individualità e creatività, ed al tempo stesso per dare colore e fantasia al proprio outfit, abbinando tinte in armonia tra loro, o sperimentando accostamenti originali. Lo smalto per uomo permette di introdurre quel tocco in più e di divertirsi, profilandosi come un elemento cool che sta acquistando sempre maggiore popolarità.