Umberto Boccioni è l’artista cui la Fondazione Magnani Rocca dedica una grande mostra in provincia di Parma, inaugurata il 9 settembre. Un percorso in tre sezioni, che corrispondono agli anni ed ai luoghi cruciali della sua formazione.
Umberto Boccioni prima del Futurismo
Umberto Boccioni è noto per essere uno dei grandi esponenti del movimento del Futurismo, ma è meno noto il percorso che lo portò ad approdare a tale corrente. Fu artista tormentato e poliedrico. La sua attività e la sua formazione furono segnate in particolare da tre periodi e tre città che ebbero una notevole influenza sull’evoluzione della sua arte. Ecco perché l’esposizione prende il titolo “Umberto Boccioni prima del Futurismo”. Il percorso espositivo ha quindi il focus sulle opere del giovane Boccioni, nel periodo che precede il Manifesto Futurista del 1910. Un decennio cruciale in cui l’artista sperimenta tecniche e stili assai diversi, con lo sguardo sempre attento agli stimoli delle nascenti avanguardie.
Il percorso della mostra
L’intento della mostra di Parma è documentare il carattere eterogeneo della produzione di Umberto Boccioni, l’influenza e l’interscambio con i fermenti culturali e gli artisti a lui contemporanei. Si articola in tre sezioni che corrispondono ai tre periodi di Roma, Venezia e Milano; la sezione di Roma è a cura di Francesco Parisi, quella di Venezia a cura di Virginia Baradel, quella di Milano a cura di Niccolò d’Agati. Lo studio dei diari e della corrispondenza tenuta da Boccioni ha permesso di apportare nuove conoscenze in merito alle sue ricerche espressive ed alle sue riflessioni in materia. L’accostamento ad opere di artisti come Balla, Severini, Sironi ed altri illumina ulteriormente gli elementi che contribuirono a formare la sua personalità.
Roma, le prime fasi
Roma è il primo polo che ha segnato in modo importante l’attività di Umberto Boccioni. Durante il periodo romano, l’artista si dedica inizialmente ad attività pubblicitaria tipo la cartellonistica, poi si iscrive all’Accademia di Belle Arti e conosce Giacomo Balla che lo avvicina alla tecnica divisionista. La sezione romana offre squarci sia sulla produzione pubblicitaria sia sugli inizi della pittura, nonché sugli stimoli culturali estremamente variopinti di quel periodo. Ulteriori focus sono rivolti al mondo dell’incisione ed ai fermenti culturali conosciuti nel corso dei suoi viaggi internazionali.
Umberto Boccioni e Venezia
La seconda sezione della mostra si incentra sul soggiorno veneto di Umberto Boccioni, che si svolse tra Padova e Venezia. Sono qui esposte le opere realizzate dall’artista in tale periodo, nonché le sue riflessioni scritte in merito ai pittori veneziani che ha potuto conoscere ed a quanto egli ha visto esposto nelle Biennali. Ciò consente di approfondire l’evoluzione della ricerca culturale ed espressiva dell’artista e le sue idee relative alle correnti culturali dell’epoca. Proprio in questa sezione si pone il focus sulle incisioni, con alcune lastre metalliche da lui incise che sono presentate per la prima volta.
Il periodo di Milano
Milano rappresenta un terzo periodo importante per la formazione di Umberto Boccioni. Il capoluogo lombardo è ricco di artisti che si rifanno al divisionismo ed a correnti culturali precedenti, nonché di artisti che invece sperimentano tensioni artistiche e tecniche rappresentative innovative. La sezione dedicata a Milano confronta la opere di Umberto Boccioni con quelle di artisti dell’epoca, cercando di evidenziare come l’artista ha tentato di rielaborare ed innovare l’insieme di tali fermenti. Arruolatosi poi volontario in guerra, Boccioni muore a Verona, ove era stato assegnato al reggimento artiglieri, nel 1916.